L’interesse per la misurazione della sostenibilità del turismo è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia.
Mi piace vedere la sostenibilità di una destinazione come il punto di equilibrio tra le esigenze, il benessere e la qualità della vita dei “cittadini residenti” con le esigenze, il benessere e la qualità dell’esperienza dei “cittadini temporanei”.
L’impegno di un’azienda della filiera turistica e di una destinazione per rendere il mondo un luogo migliore e più sostenibile, dal punto di vista tanto ambientale quanto sociale, ha quindi un enorme impatto anche sulla cultura delle persone e monitorarne e misurarne l’efficacia è il punto di partenza per progettare e costruire azioni efficaci, per le generazioni di oggi e quelle future.
Per questi motivi, qualche anno fa, la Commissione Europea ha sviluppato l’European Tourism Indicator System (ETIS), un punto di riferimento basato sull’autovalutazione, la raccolta dei dati e l’analisi delle stesse destinazioni turistiche. L’applicazione del toolkit ETIS affronta però molte sfide, la maggior parte delle quali legate alla mancanza di dati affidabili e aggiornati da inserire nel modello.
Misurare la sostenibilità turistica con il Sustainability Index
Un processo non privo di frizioni e con moltissime probabilità di errori. Questo è quindi stato il punto di partenza di The Data Appeal Company nel sviluppare un indice proprietario dedicato, il Destination Sustainability Index. Partire cioè da un modello consolidato, il framework ETIS, rimappandolo anche sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) adottati dai membri delle Nazioni unite secondo l’Agenda 2030, delle proposte enunciate dal WTO.
La nostra innovazione sta nell’usare fonti dati alternative e una serie di proxy per automatizzare e standardizzare, dove possibile, il processo di data entry e soprattutto lavorare per avere una normalizzazione e una copertura globale, così da poter confrontare anche destinazioni lontane e disomogenee.
Per creare il DSI, utilizziamo l’immenso data lake legato alla soddisfazione del viaggiatore di cui siamo in possesso combinato con decine di fonti dati, risorse satellitari, rapporti nazionali sull’educazione e statistiche ufficiali, ad es. sui trasporti.
Un approccio pragmatico e olistico di affrontare l’analisi della sostenibilità turistica, come processo che coinvolge le dimensioni ambientale, economica, socio-culturale e di governance e le loro rispettive interazioni, per lo più non lineari.
Nelle settimane scorse il team di Data Appeal ha lavorato alla redazione di un paper che esplora i problemi di implementazione e illustra lo sviluppo di questo indice, uno strumento che può fornire una valutazione scalabile e georeferenziata della sostenibilità di una destinazione.
A questo link potrai quindi leggere il paper “Tourism Sustainability Index: Measuring Tourism Sustainability Based on the ETIS Toolkit, by Exploring Tourist Satisfaction via Sentiment Analysis” pubblicato sulla rivista Sustainability.
*foto di copertina: © KaLisa Veer su Unsplash