La pandemia ha portato alla ribalta il connubio remote working e turismo e di fatto il lavoro a distanza e la vita in viaggio, o comunque non stabilmente “a casa”, è un obiettivo consolidato nelle prospettive delle giovani generazioni.
I viaggiatori del futuro, la Generazione Z e i Millennials, vogliono sempre di più dai viaggi all’estero: più viaggi, soggiorni più lunghi e più funzionalità e servizi rispetto al passato.
Le caratteristiche degli alloggi che soddisfano queste tendenze, come i centri benessere, gli spazi di co-working e altri servizi funzionali, ora non sono solo un bonus esperienziale, ma elementi essenziali per rimanere rilevanti in futuro.
A dicembre, edyn, il pionieristico gruppo che sta rivoluzionando il settore dei soggiorni per residenti temporanei nel mondo, ha commissionato al Center for Economics and Business il report “The Future of Travel-Hospitality”, basato su un sondaggio condotto su 2000 consumatori provenienti da cinque diversi paesi europei e abbinato a una ricerca economica open source sulla forma passata, presente e futura del settore dell’ospitalità turistica.
Il rapporto rivela cambiamenti generazionali nelle abitudini dei consumatori che sono destinati a trasformare il settore:
- la generazione Z farà viaggi più lunghi, con un aumento della durata prevista del soggiorno del 26% entro fine 2023, il più grande aumento relativo di qualsiasi gruppo di età intervistato;
- le generazioni più giovani cercano caratteristiche più funzionali: il 51% dei Millennial e dei consumatori della Generazione Z afferma che le strutture per il lavoro a distanza sono importanti nella scelta dell’alloggio, rispetto a solo il 15% delle generazioni più anziane. Altre caratteristiche menzionate includono strutture per il benessere/fitness, programmi di abbonamento e opzioni di soggiorno prolungato;
- In generale, i viaggiatori europei stanno cercando di fare 1,4 volte più viaggi, rimanere in media 1,3 notti in più e spendere il 14% in più a notte rispetto a prima della pandemia;
- il 56% della Generazione Z e il 51% dei Millennial vorrebbe vivere spostandosi tra più città durante tutto l’anno, rispetto al 31% delle generazioni più anziane;
- i millennial e la generazione Z sono disposti a pagare il 17% in più per le opzioni di soggiorno prolungato, rispetto a una media generale del 10%.
Questo rapporto dimostra in sostanza che un profondo cambiamento generazionale nel comportamento e nelle preferenze dei viaggiatori è già in atto e il settore dei viaggi, e più nello specifico quello dell’ospitalità, dovrà adattarsi e farlo rapidamente.
Remote working e turismo in Italia
A questa tematica abbiamo accennato brevemente durante HICON 2022, grazie all’intervento di Berardino D’Errico, fondatore di Smartway, che ha presentato il suo piccolo grande progetto di workation, pioniere e leader nel mercato italiano.
Ho quindi pensato di affidare a lui e al suo team l’approfondimento di questa tematica così centrale per il nostro settore.
Sarà Andrea Pelati a curare una nuova rubrica su Officina Turistica in arrivo a breve, anche al fine di condividere con noi informazioni aggiornate, dati e lo stato dell’arte relativi al nostro paese.
P.S. Faccio parte della Generazione X, ma passerò questo mese di febbraio lavorando in viaggio in Norvegia. Workation is the new black, non solo per i giovanissimi!
*© immagine di copertina Visit Norway