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Purtroppo dobbiamo dire addio a Weeva, lo strumento di gestione della sostenibilità per hotel indipendenti e imprese turistiche il cui consiglio di amministrazione ha stabilito che, sebbene l’azienda abbia ottenuto grandi risultati sin dalla sua creazione, la continuazione delle operazioni non fosse sostenibile e ha quindi preso la decisione di chiudere.

Fondata nel 2021, l’idea di Weeva, membro affiliato della World Sustainable Hospitality Alliance, era ispirata a Fitbit e Apple Fitness e aveva come obiettivo la creazione di un “consulente di sostenibilità tascabile” che consentisse agli hotel di monitorare la propria sostenibilità nello stesso modo in cui monitoriamo la nostra forma fisica.

Solo un anno fa Julie Cheetham, fondatrice e amministratore delegato di Weeva, parlava al WTM a Londra, e in una serie di interviste successive all’evento, della crescita della società che aveva grandi progetti di espansione per mantenere la conversazione sulla sostenibilità nel mondo dell’hospitality a un livello globale e per creare a ruota prodotti su misura per tour operator, ristoranti e compagnie aeree.

Avevano anche già intavolato una discussione operativa con BeCause in vista di una possibile collaborazione che rendesse possibile passare automaticamente dall’acquisizione di dati dagli hotel di Weeva alla loro certificazione.

Durante un incontro al WTM a Londra Julie Cheetham ha detto di aver riscontrato che gli hotel indipendenti stavano già facendo davvero un ottimo lavoro sulla sostenibilità, mettendo di conseguenza pressione anche ai gruppi alberghieri più grandi, e che la vera spinta per quest’anno, in collaborazione con Sustainable Hospitality Alliance, sarebbe stata l’armonizzazione dei parametri in tutto il settore tra la stessa Sustainable Hospitality Alliance, il GSTC, il WTTC e le aziende del settore privato come Travalyst, Expedia, Exodus e la Travel Corporation.

Una grande visione insomma.

L’addio di Weeva

In un’e-mail ai partner di due giorni fa Julie Cheetham ha dichiarato: “Abbiamo recentemente concluso una revisione interna di Weeva per valutare la sostenibilità futura dell’azienda. Questo processo è stato esaustivo e ha incluso discussioni con partner e potenziali investitori. Abbiamo concluso che il prodotto Weeva sta aprendo un percorso molto più avanti rispetto al mercato, incidendo sulla scalabilità e sulla sostenibilità complessiva del modello di business”.

La decisione del consiglio di amministrazione di chiudere l’attività ha preso in considerazione diversi fattori.

  • Mercato: “Il mercato è ben al di sotto delle nostre aspettative iniziali con approfondimenti e analisi di mercato che dimostrano che molti nel settore non sono ancora pronti ad adottare un approccio più rigoroso alla sostenibilità”.
  • Complessità dello stack tecnologico: “Abbiamo deciso di creare un’applicazione che supportasse il nostro obiettivo di stabilire il punto di riferimento globale per un quadro di sostenibilità. La complessità della codifica del prodotto e le modifiche in tempo reale necessarie per soddisfare le diverse esigenze comportano un rischio di consegna e un possibile impatto sulla fattibilità commerciale della suite di prodotti”.
  • Commercializzazione: “La commercializzazione del modello di business è anche compromessa dallo stato altamente frammentato del mercato della tecnologia sostenibile. Si prevede che ciò persisterà per alcuni anni a venire”.
  • Policy: “Sono state implementate numerose normative sulla sostenibilità aziendale. Nonostante i loro vantaggi, l’adesione e la governance di queste normative richiederanno tempo. Esiste il rischio che la regolamentazione a livello di gruppo alberghiero non quotato venga rinviata per gli anni a venire, aumentando ulteriormente il rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita e di fatturato”.

La mia esperienza con Weeva

A ottobre 2023 avevo personalmente attivato il trial gratuito di Weeva, un prodotto SaaS (Software as a Service) sviluppato per essere un self-service intuitivo. La piattaforma consentiva di monitorare spreco energetico, acqua, emissioni di carbonio, inquinamento, biodiversità, impatto sociale (lavoro etico, salute e sicurezza, apprendimento, sviluppo e diversità, ma anche impatto sulla sulla comunità, sulla conservazione del patrimonio culturale e sua valorizzazione) e commerciale, grazie all’analisi della filiera dei fornitori, revisioni della soddisfazione degli ospiti, tasso di occupazione e RevPar.

Addio a Weeva

Weeva consentiva di stabilire le proprie priorità aziendali e selezionare i propri parametri, anche per la generazione di report periodici personalizzati.

Dal mio punto di vista era uno strumento molto facile e intuitivo, molto utile anche per poter richiedere velocemente certificazioni internazionali (a ognuno le sue, in base ai propri target commerciali di riferimento), consentendo di chiudere i necessari audit con grande efficacia.

D / AI ESG

La sostenibilità è un viaggio in continua evoluzione: la metodologia migliora continuamente, gli strumenti nascono (e sì, muoiono anche), i dati sono più accurati e stanno arrivando nuove normative, quindi si tratta di essere il più trasparenti possibile e di stabilire obiettivi ambiziosi.

Per rispondere al crescente interesse degli investitori e della comunità, Data Appeal ha sviluppato D / AI ESG, un prodotto non verticale per l’hospitality, ma pensato per qualsiasi azienda che miri a migliorare le prestazioni di sostenibilità in tutte le aree critiche, definendo obiettivi ESG e rendicontando le proprie prestazioni.

D/AI ESG aiuta i suoi utenti a gestire i rischi legati all’offerta, a migliorare la trasparenza grazie a rating e benchmark affidabili e a promuovere le performance, stabilendo standard sostenibili più elevati attraverso indici proprietari dedicati. Le valutazioni sono basate sull’evidenza e sui principali framework ESG: IR, WEF, GRI e ESRS.

Ora più che mai ci si aspetta che le aziende analizzino e rendicontino le proprie performance ESG. L’incapacità di farlo e il non prendere sul serio determinati rischi potrebbe portare a significativi impatti negativi per le stesse, dalle reazioni degli azionisti a quelle di clienti e potenziali tali.

La consapevolezza del proprio impatto e delle proprie azioni dovrebbe essere la base, ma se proprio non è la vostra priorità, quanto meno pensate al mercato…

Silvia Moggia

Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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