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Nei giorni scorsi Antonello Maresca, sul suo blog, si chiedeva che aria tira per Expedia?“. Ieri su Hotelmarketing.com ho letto i risultati di bilancio dell’operatore americano. Nel terzo trimestre gli utili hanno superato le attese facendo balzare le azioni, al Nasdaq, del 2,5% a 24,94 dollari.

I dati più significativi sono che Expedia conferma la sua leadership nel settore e che il suo modello di business appare ancora al passo con i tempi e avanti rispetto alla concorrenza.
I recenti nuovi approcci al mercato e il taglio di alcuni costi di prenotazione per i viaggiatori hanno dato i benefici sperati incrementando le prenotazioni.
Le vendite lorde di prenotazioni si sono incrementate del 9% (del 12% se si esclude l’impatto negativo del cambio del dollaro ripetto alle altre valute), rispettivamente +8% sul mercato domestico e +11% sui mercati stranieri (+16% in assenza dell’effetto negativo del cambio).

Analizzando tutti i dati riportati sul Hotelmarketing.com è facile notare che i margini di utile di Expedia sono mantenuti grazie alle prenotazioni alberghiere, quelle relative ai voli aerei sono in calo e quasi prive di margini. E’ per questo forse che, tra gli albergatori – emblematico il caso Choice Hotels, catena alberghiera che si è sfilata dalla collaborazione con l’operatore americano -, sta crescendo il malumori.

Una voce dell’analisi mi ha coltpito particolarmente: l’incremento del 5% della pubblicità sui media e sul sito TripAdvisor. E’ forse troppo semplicistico dire che Expedia campa sugli albergatori e sui turisti che generano contenuti? Meno superficialmente posso dire, senza paura di essere smentito, che gli albergatori hanno sottovalutato inizialmente il fenomeno internet, successivamente hanno sbagliato non costituendo cartelli che combattessero lo strapotere dell’intermediario. Forse ora stanno pensando di ribellarsi. Per quanto riguarda i turisti che generano contenuti che dire? Prevedo che tra loro emergeranno, alla lunga, dei guru che finiranno per essere pagati per recensire.

Per Expedia tira ancora un’aria eccezionalmente buona, ma è facile prevedere che, come in tutti i tipi di business, anche l’operatore leader del mercato sarà costretto costantemente a rinnovare il suo metodo di approccio al mercato. Per chi lavora tutti i giorni in albergo è invece consigliato di aprire le finestre, l’aria deve cambiare!

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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