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Chissà se Gianluca Diegoli si arrabbierà ma il titolo l’ho sottratto con  [poca]destrezza dal suo [mini]marketing. L’ho fatto perché, anche alla Social Media Week di Roma, il panel BTO educational dedicato a Internet Better Tourism, è arrivato il classico albergatore (malrecensito?) che, con il suo moschetto, tentava – inutile dirlo – l’affondamento della “Saratoga” TripAdvisor! Si ripetono così spesso che non c’è tempo di inventare nuovi titoli!

Premesso che non se ne può più di questa guerra suicida. Sono a dare un parziale sollievo – o forse un motivo di preoccupazione in più? – ai “vessati” da TripAdvisor. E’ arrivato Gogobot, lo avevo annunciato lo scorso novembre con questo post. La formula di questo nuovo sito di social-info-review pareva interessante. L’avevo notato e ne avevo previsto una via migliore per socializzare il viaggio, rispetto a quella “sciapa” scelta da Expedia con Trip Companion (leggi il post sull’applicazione di Facebook). C’è per giunta, in Gogobot, lo zampino del CEO di Google Eric Schmidt che pare una garanzia.

Travis Katz – Founder di Gogobot

Oggi su Travolution, leggo questo articolo: Gogobot challenges ‘old guard’ peddling anonymous travel reviews.

Ecco cosa ha detto Travis Katz, founder e chief executive di Gogobot ex MySpace a Brad Girtz di Travolution:

“Today, the way people are planning their trips or planning where they want to go to dinner is by getting advice from anonymous strangers on the internet.

“They are going to sites like Tripadvisor or Yelp and reading these anonymous reviews and they are doing this not because that’s the way they want to plan, they do it because that’s the only alternative.”

Gogobot avoids this without forcing customers to create a whole new social profile or re-add all their friends. Katz says the goal is to sort through all the noise and find the reviews and opinions that really matter to customers.

This approach seems to be working. Along with what Katz would only describe as “rapid growth”, the site has already received favourable mentions from The Wall Street Journal, USA TODAY, and TechCrunch.

Katz says he hopes to use his innovations to shake up the travel industry. “Travel has been sort of insulated and protected. The old guard is still sitting at the top of the pile.

“They are not building their companies around the things the internet can and should be. I believe every…

Ecco l’articolo su Travolution

Speriamo che Gianluca non si sia arrabbiato per il furto del titolo 🙂

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

One Comment

  • gluca ha detto:

    macchè, arrabbiato, anzi, credo che questa startup rafforzi la teoria che avevo pensato nel post originale: le deanonimizzazione alla pisanu è ridicola e infattibile, alla facebook è il futuro. sono felice che stia succedendo davvero.

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