“The price of light is less than the cost of darkness”
Arthur C. Nielsen
Al secondo giorno di corso, Qnt e BookingBlog hanno giocato il pocker d’assi. Dopo l’intervento di Francesco Tapinassi raccontato nel post precedente, sono “saliti in cattedra” Enrico Ferretti, uno degli amici con i quali ho condiviso la bella esperienza in Web Travel Magazine, Sergio Farinelli, uomo di punta di Qnt. La chiusura dell’ultima sessione è stata affidata a Luciano Scauri che, non si è limitato a approfondire i temi aperti il giorno prima, ha lavorato sulla sua presentazione sino ad un minuto prima della lezione per poter soddisfare tutte le richieste di approfondimanento dei partecipanti durante il corso.
Enrico Ferretti di Secret Key ha parlato del difficile e delicato rapporto tra i social media e il turismo. Ha cercato di rispondere all’ormai classica domanda se vi sia o meno un ROI accettabile nel gestire i social e Facebook in particolare. Premesso che nulla e semplice in questo ambito, Enrico ha illustrato una serie di buone pratiche che consentono di ottenere rapporti di fidelizzazione e passaparola grazie ad alcuni accorgimenti per niente banali e di facile applicazione.
Inutile dire che i social devono essere “presidiati”, non solo per ciò che possiamo proporre ai nostri ospiti ma anche per poterne comprendere desideri e apettative, tutti indicatori che consentono di confezionare offerte più in linea con i desideri di chi ci “comprerà“.
Sergio Farinelli ha aperto il suo intervento con la citazione che avete letto all’inizio di questo post. Ha illustrato con precisione la web analytics come processo continuo di analisi e miglioramento dell’esperienza degli utenti, delle performance del sito web e delle campagne marketing. Porsi degli obiettivi è importante, ma quali sono quelli che dovete porvi quando gestite il vostro sito web? La ricetta parla chiaro: prenotazioni dirette dal sistema di booking engine, rilascio di preventivi, visibilità delle risorse che possano aumentare le possibilità di fare revenue come banchetti, convegni, eventi. La raccolta di richieste generiche e iscrizioni alla newsletter. Con l’aiuto di Google Analytics analizzare i tassi di rimbalzo e conversione. Molto interessante la parte relativa agli indicatori per rilevare il peso della brand reputation sulle prenotazioni dirette. L’importanza del monitoraggio della reputazione su TripAdvisor, Booking.com, e un accenno ad uno strumento che ritengo prezioso come il GRI, un servizio di rilevamento offerto da ReviewPro che consente di misurare l’indice globale di reputazione su tutti i luoghi della rete di una data struttura.
Farinelli ha approfondito ulteriori dati relativi al brand marketing e alla reputazione, il rapporto che lega una buona reputazione con le prenotazioni dirette, l’effetto billboard, il processo di pianificazione del viaggio da parte del consumatore e ancora una volta una importante precisazione: “il tuo hotel non è per tutti!”. Come dicevo quando ho illustrato il primo intervento di Scauri: il bravo revenue manager non deve abbassare la tariffa quando vuole intercettare nuovi mercati ma deve trovare nuovi mercati in linea con il suo prodotto così da poterne ottenere risultati proporzionati alla qualità erogata.
Questa filosofia è stata il fil rouge del corso. Una due giorni chiusa da Luciano Scauri con approfondimenti tecnici e pratici cuciti addosso alle curiosità, alle domande e agli approfindimenti richiesti dai partecipanti.
Ringrazio Sergio Farinelli e Duccio Innocenti per avermi dato l’opportunità di assistere a uno dei corsi migliori tra quelli che ho frequentato negli ultimi cinque anni e Margherita Nieri per la preziosa collaborazione che mi ha consentito di poter condividere con i lettori di Officina questa esperienza.
Tutti gli altri post del corso:
Luciano Scauri: il revenue con i guanti bianchi
I dieci errori di Italo
Francesco Tapinassi: riflessioni sulla brand reputation
Ciao Robi, Grazie a te.
E' stato un piacere averti dei nostri…
Sergio