Gli eventi a lungo termine sono veri e propri driver turistici, ma soprattutto attrattori verso la destinazione che li ospita, in quanto ogni persona che partecipa all’evento, in caso di riuscita positiva e qualità dell’accoglienza, diventa il promotore più efficace che ci possa essere.
Per questo motivo per oltre dieci anni, in qualità di Ambassador per l’Italia dell’IGLTA ( International, Gay and Lesbian Travel Association) e Presidente di AITGL (Associazione Italiana Turismo LGBTQ), ho lavorato affinché la Convention Mondiale del Turismo LGBTQ si svolgesse nel nostro Paese.
Oggi, più che mai, visto il momento storico che stiamo attraversando, credo che l’Italia debba puntare sugli eventi, business o ludici che siano, per accompagnare la ripresa economica che è ancora agli inizi per il settore della meeting industry e degli eventi.
Le tracce di ripartenza si fanno ancora più evidenti nel solco di un periodo di difficoltà. Basti pensare alle Olimpiadi del 1960 a Roma, o quello che è avvenuto a Milano con Expo. Eventi che ebbero un ruolo fondamentale nella mutazione e nella crescita.
Le Olimpiadi di Milano – Cortina 2026, il Giubileo di Roma del 2025 e forse Expo 2030 assieme ad altri tanti piccoli e grandi eventi, potranno davvero fare da volano a una ripresa economica non solo del turismo, ma dell’intera economia.
Inoltre, più un evento è grande, maggiore il suo impatto mediatico e questa equazione è valida soprattutto per gli eventi sportivi come le Olimpiadi. L’annuncio della vittoria di Milano-Cortina come sede delle Olimpiadi 2026 è stato accolto dalla rete con grande entusiasmo: quasi 3 milioni di interazioni online con like, condivisioni e commenti; 20.000 utenti coinvolti; un Sentiment medio positivo del 71%!
L’opinione degli utenti, dunque, comincia a far rumore online con molto anticipo rispetto all’evento e va ascoltata.
Eventi a lungo termine: Gay Games, le Olimpiadi LGBTQ+
Dopo la Convention 2022, prevista per il prossimo ottobre a Milano, il Comitato Scientifico AITGL (Associazione Italiana Turismo Gay e Lesbian) sta già pensando a un nuovo evento dedicato al turismo LGTBQ+, per continuare il cammino intrapreso anni fa.
Si tratta dei Gay Games, vere e proprie Olimpiadi LGBTQ+ fondate dall’ex atleta olimpico Tomm Waddel nel 1982, con una prima edizione tenutasi a San Francisco. Olimpiadi aperte a tutti coloro desiderino partecipare, senza badare all’orientamento sessuale.
«Lo scopo della Federazione dei Gay Games (FGG) è quello di incoraggiare ed aumentare l’autorispetto delle lesbiche e dei gay in tutto il mondo e di ingenerare rispetto e comprensione nel mondo non-gay, principalmente attraverso un evento atletico e culturale, partecipatorio e organizzato internazionalmente, da disputarsi ogni quattro anni, e comunemente noto come Gay Games.»
Tomm Waddel
Oltre all’aspetto sportivo e socio-culturale, i giochi implicano risultati finanziari estremamente positivi per la città ospitante ed eccellenti per la vita degli atleti, come dimostrano i dati dell’ultima edizione tenutasi a Parigi nell’agosto del 2018.
L’impatto economico totale dei giochi parigini è stato di 117,9 milioni di dollari di cui 72,7 milioni di dollari spesi nei settori dell’alloggio, della ristorazione e dell’intrattenimento. 45,8 milioni di dollari sono stati generati localmente e 9,2 milioni di dollari l’indotto per periferie e dintorni parigini. 10.317 partecipanti che hanno generato l’equivalente di 1.429 posti di lavoro a tempo pieno.
La prossima edizione si terrà a Hong Kong nel 2022, mentre il Comitato Scientifico AITGL sta già lavorando alla candidatura per la tredicesima edizione, prevista per l’estate 2030, e per la quale ha già incassato un primo appoggio all’evento dalle città di Milano e di Firenze.
Il cammino è molto lungo, ma è essenziale lavorare a progetti di medio lungo periodo se si ambisce a risultati concreti e duraturi.