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In Germania, la sostenibilità non è solo una parola di moda, ma un valore profondamente radicato nella cultura e nella politica del Paese. A differenza di altri Paesi, questo impegno si riflette chiaramente nei comportamenti quotidiani e nei modelli di consumo. Un esempio? La Germania vanta il tasso di riciclo più alto in Europa, con il 67% dei rifiuti urbani riciclati nel 2021, ben oltre la media europea del 48%. E, nonostante la passione per le auto, circa il 30% degli spostamenti urbani avviene con mezzi sostenibili come il trasporto pubblico, la bicicletta o a piedi, grazie a politiche che promuovono una mobilità green.

Ma questa consapevolezza ambientale ha davvero un impatto sulle scelte di prenotazione dei viaggi? Secondo un’indagine promossa dal Ministero dell’Ambiente tedesco, giunta alla 4a edizione, fino ad un certo punto. Sicuramente, molto meno di quanto i più ottimisti si aspettino.

Innanzitutto, la sensibilità “dichiarata” verso il tema ha raggiunto il cosiddetto plateau. Non più del 67-68% ha una opinione favorevole nei confronti della sostenibilità dei viaggi di vacanza. Se consideriamo che in Germania si parla di questo da decenni e che è di moda (ameno fino ad adesso) esprimere simpatia verso questi argomenti, non è proprio un dato clamoroso. Tuttavia, come scrivo da tempo su questi pixel, una cosa sono le opinioni, un’altra sono i comportamenti. Mi riferisco al famoso A-BG.

L’Attitude-Behaviour Gap (divario tra atteggiamenti e comportamenti) si riferisce alla discrepanza tra ciò che le persone dicono di voler fare e ciò che effettivamente fanno. In altre parole, una persona può esprimere un atteggiamento positivo verso una certa azione o comportamento (ad esempio, il desiderio di adottare uno stile di vita ecologico), ma poi non tradurre questo atteggiamento in azioni concrete (come ridurre l’uso della plastica o utilizzare mezzi di trasporto sostenibili).

Non è facile misurare questo gap, perché non abbiamo panel con transazioni reali e durate temporali lunghe nel nostro settore. Ricorriamo spesso alle interviste dove chiediamo alle persone se hanno avuto certi comportamenti.  Capite bene che, se io chiedo ad un turista se la sostenibilità – tema ampio e con molte sfumature soggettive –abbia avuto un ruolo nelle sue decisioni, la risposta che mi dà deve essere presa con molta cautela.

Il punto è che anche questa edizione dell’indagine, come altre simili condotte in altri Paesi puntano verso un dato noto: solo una piccola frazione di chi ha un atteggiamento positivo verso i viaggi sostenibili, hai poi comportamenti conseguenti.

Secondo lo studio, la sostenibilità è stata decisiva solo per il tre percento dei viaggi nel 2023 per viaggi di vacanza di cinque giorni o più, e per un altro 17% è stato un aspetto tra i tanti. La situazione è migliore per i viaggi brevi, dove la sostenibilità è stata decisiva con il 14% e un aspetto rilevante con il 29%. La stessa situazione si riflette anche nella questione della compensazione delle emissioni di CO₂ e sulle offerte con certificazione ambientale.  Sotto il post c’è la tabella riepilogativa con i principali risultati dell’analisi.

Al netto dei legittimi dubbi su queste pratiche – non ci sono molti studi che confermano la mitigazione degli impatti ambientali delle imprese che ricorrono alla certificazione – il consumatore prenota seguendo altri criteri.

Tutto questo dove ci porta?

L’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese, anche nel turismo, rimane – in moltissimi casi – più una questione di processi produttivi. Si adottano se ci sono risparmi ed efficienze superiori ai costi della loro implementazione.

La risposta del mercato è molto tiepida e difficilmente cambierà. Pertanto, come è sempre stato, dal punto di vista del marketing sono una ciliegina sulla torta. L’importante è avere la torta. 

2003

2008

2013

2018/2019

2021/2022

2022/2023

2023/2024

Soggiorni lunghi, milioni

66,1

64,0

70,7

70,1

55,1

67,1

64,5

Soggiorni brevi, milioni

71,9

83,9

63,8

73,2

79,6

Viaggi di lavoro con pernottamento, mi

78,5

35,0

31,8

36,4

Distanza, solo andata, miliardi di km

per soggiorni lunghi

93,6

99,4

112,7

121,6

69,0

109,6

121,1

di cui in aereo

63,2

69,9

82,0

91,6

46,6

83,2

95,6

per brevi soggiorni

29,0

40,0

26,0

30,2

34,0

di cui in aereo

10,8

3,7

5,1

6,0

Giorni di viaggio, milioni

per soggiorni lunghi

846

801

878

875

673

845

846

per brevi soggiorni

235

269

205

234

255

Compensazione delle emissioni di CO2

per soggiorni lunghi

2%

9%

5%

5%

     Per viaggi brevi

6%

17%

19%

16%

per viaggi di lavoro con pernottamento

11%

20%

18%

18%

Marchio di qualità ecologica

per soggiorni lunghi

6%

13%

11%

11%

per brevi soggiorni

8%

22%

22%

22%

per viaggi di lavoro con pernottamento

14%

31%

32%

29%

La sostenibilità è stata decisiva

per soggiorni lunghi

4%

5%

4%

3%

per brevi soggiorni

8%

15%

16%

14%

per viaggi di lavoro con pernottamento

12%

13%

13%

12%

La sostenibilità è stata uno dei tanti   aspetti

per soggiorni lunghi

23%

21%

18%

17%

per brevi soggiorni

23%

29%

28%

29%

per viaggi di lavoro con pernottamento

25%

28%

30%

28%

Atteggiamento positivo nei confronti   della sostenibilità nei viaggi di vacanza

56%

      Popolazione totale

51%

68%

61%

67%

Adattamento e traduzione della tabella omonima tratta dal rapporto Nachhaltigkeit bei Urlaubsreisen: Bewusstseins- und Nachfrage entwicklung und ihre Einflussfaktoren Monitoringbericht auf Basis von Daten der Reiseanalyse 2024

Nachhaltige Urlaubsreisen: Bewusstseins- und Nachfrageentwicklung (reiseanalyse.de)

Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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