Nel panorama turistico europeo esiste un possibile competitor di TripAdvisor? O meglio, esiste un portale indipendente che raccoglie recensioni dei viaggiatori e che allo stesso tempo è meno soggetto a politiche commerciali “spinte”? Ne ho parlato con Michele Aggiato Country Manager di Zoover per l’Italia.
D. In 140 caratteri, cosa mi dici di Zoover?
R. Recensioni su viaggi e vacanze, indipendente, particolarità crociere e campeggi, forte in Europa e presente in Italia con team dedicato.
D. Come vi differenziate da TripAdvisor?
R. Riusciamo a dare molta più attenzione alla qualità dei contenuti generati dagli utenti e ai rapporti di collaborazione con i nostri partner. In Europa raggiungiamo circa 100 milioni di visitatori unici all’anno: cifre sicuramente meno importanti rispetto a TA. Attenzione però: in Olanda e in Belgio siamo il sito di viaggi più importante, in Germania tra i primi 5 e nei Paesi Scandinavi, Francia e Polonia stiamo crescendo molto bene. Zoover volutamente si presenta come un sito non commerciale, per non inquinare il valore delle recensioni indipendenti con logiche o politiche commerciali. Un’altra differenza sta nella fonte delle recensioni: un buon 20% nasce dalle collaborazioni con partner del calibro di Thomas Cook, Transavia, ClickundFlieg è molti altri (in Italia ad esempio Iperclub, Portalesardegna e Best Bookings). Quindi la logica è simile a quella di Booking.com. Il partner invia una e-mail di benvenuto ai suoi clienti, invitandolo a recensire la sua vacanza su Zoover. Il partner poi si ritrova il contenuto, controllato e verificato dai nostri ragazzi, all’interno del suo stesso sito. Questa condivisione a livello europeo è molto apprezzata perché aiuta i nostri partner ad aumentare la conversione/visita/prenotazione. E inoltre, il valore dei giudizi dei clienti è più forte, perché può fare riferimento ad una fonte indipendente qual è Zoover. In pratica, il partner vende le vacanze, noi ci occupiamo di farle recensire, non di venderle.
D. Quindi come vi guadagnate da vivere?
R. In Olanda funzionano molto bene i link dei partner tipo Booking, Venere, Tui ma anche di Tour Operator più piccoli, piazzati all’interno delle nostre pagine. Ogni click genera un ricavo. Siamo quindi un’intermediario di persone on-line potenzialmente interessate nel prodotto, tecnicamente generiamo dei “Lead”. Un utente verificata la recensione clicca su uno di questi link per prenotare direttamente con il partner. In Italia le conversione sono molto più basse. Forse perché ormai l’utente italiano è abituato ad usare comparatori di prezzi, che indubbiamente sono più efficaci. In cambio, sono molto più soddisfatto della performance del link al sito ufficiale dell’albergo pubblicato sulle pagine degli alberghi che hanno attivato il premium account. (Esempio)
D. Quale sarà il futuro di Zoover, o dei siti di recensione in genere?
R. Zoover deve fare il salto dagli albori del Web 2.0 all’era del Social Travel. Siamo un sito di recensioni, quindi un social media, ma in realtà è stato fatto ancora troppo poco per renderlo uno strumento di conversazione sulle vacanze, nonostante il lancio di my.zoover (social network) e Zoover World (blog). Sono felice di potermene occupare in prima persona come responsabile della social media strategy di Zoover in Europa: una bella sfida. Tutto sommato, i tempi ci stanno aiutando. Nascono molti nuovi progetti, complementari a zoover, vedi foursquare, gowalle, mobnotes, foodspotting. L’integrazione e lo scambio di contenuti, a mio avviso, ne saranno la logica conseguenza, perché nessuno vorrà utilizzare esclusivamente l’uno o l’altro servizio. Inoltre, in termini commerciali, i siti di recensione sono ancora tra i pochi social media ad essere riusciti a monetizzare il contenuto. Sono convinto che ci stiamo dirigendo verso un total mashup e questo creerà sempre più opportunità per chi gestisce una struttura ricettiva o una destinazione.
Grazie Michele e in bocca al lupo!
Più informazioni per chi gestisce una struttura ricettiva: http://www.zoover.it/content/zoover-per-gli-albergatori
Immagine: Francesca Marson
Video: BTO University/intoscana.it