Dopo qualche mese di sosta riprendiamo il ciclo di interviste con i social media manager delle regioni italiane. Oggì è il turno del responsabile della comunicazione di Apt Basilicata.
Gianni Lacorazza è laureato in Scienze della Comunicazione, nel ’97 co-founder di un’agenzia di formazione e comunicazione. Giornalista, dal 2004 al 2009 nell’ufficio stampa della Provincia di Potenza e nel 2010 portavoce del Presidente del Consiglio regionale di Basilicata; da gennaio 2011 Gianni si occupa di comunicazione e media nell’APT lucana.
Gli studi e la passione l’hanno portato ad approfondire la relazione tra l’uomo e le macchine, con pubblicazioni che raccontano di uomini del ‘900 al servizio dell’evoluzione tecnologica e del rapporto tra arte e tecnica.
La Basilicata seppur con pochi fan su Facebook è, tra le regioni italiane, tra le più attive sui vari social network. Qual è l’obiettivo della vostra attività e la strategia social in generale?
I numeri assoluti non possono essere il nostro principale obiettivo di breve periodo. Ovviamente ci interessa farci conoscere ad un target quanto più diffuso possibile ma sappiamo bene che la nostra “potenza di fuoco”, intesa come forza oggettiva di emittenza, è limitata e quindi abbiamo bisogno di più tempo e strategie di medio-lungo periodo. Per questo siamo orientati a costruire una Smart Community regionale, in cui tutti i protagonisti della filiera turistica, sia pubblici che privati, possano remare nella stessa direzione. Siamo pochi, per questo possiamo ambire a trasformare il nostro punto di debolezza in un punto di forza, lavorando pian piano a costruire un prodotto identitario riconosciuto da tutti e quindi comunicato in maniera sempre più coerente ed unitaria. Per costruire il prodotto, con tutte le sue nicchie, ci vuole di più di tante altre destinazioni già mature (siamo a buon punto ma non abbiamo certo concluso questo percorso) mentre, per comunicarlo, il web ci aiuta a ridurre il gap e i ritardi accumulati nella storia. Per questo puntiamo molto sui social, che favoriscono la condivisione proprio con quanti possono entrare a far parte di questa smart community, siano essi lucani residenti, lucani nel mondo e turisti che vogliono raccontare la nostra regione.
Su quali social network siete attivi? Avete delle iniziative in corso, appuntamenti fissi con i vostri followers?
Oggi abbiamo un network che porta il nome di Basilicata turistica (a partire dal sito www.basilicataturistica.com) si chiama così la fan page su Facebook (ex Apt basilicata.travel), su Twitter (la mention è @basilicata_tur), su Instagram, su Google+, su Youtube, su Pinterest, su Slideshare, su Issuu. In più abbiamo fan page in inglese di facebook, un account di Btwic su Twitter e alcune azioni collaterali che hanno utilità periodica e temporanea a seconda dei casi.
Iniziative a appuntamenti sono costanti. Da un lato cerchiamo di stare sull’attualità degli eventi social: invasioni digitali, basilicataselfie, nottebianca twitter e cose di questo genere ci danno la possibilità di stare sempre dove c’è tanta gente. Poi abbiamo nostre iniziative come #basilicataracconta, un lavoro di sintesi tra il racconto dei turisti in Basilicata e il nostro blog; #basilicataquote con le citazioni dei grandi personaggi sulla basilicata; e attenzione costante anche ai contenuti postati dai nostri fans per dare loro protagonismo e rafforzare la community. Il tutto è sempre assolutamente legato ad una selezione e gerarchia dei contenuti da cui non prescindiamo mai.
Tra le vostre azioni social, in particolare su Facebook, quali sono quelle più gradite dai vostri followers?
La strategia di fondo è quella della Smart Community, di conseguenza è nostra azione costante fare un lavoro di ascolto e valorizzazione dei migliori contenuti che vengono dai nostri fan/followers, più coerenti con le nostre strategie di marketing.
Questa logica rafforza molto la rete di “emittenza” comunicativa, consentendoci di costruire una potenza di fuoco che per noi rappresenta l’unica soluzione per ovviare ai piccoli numeri di una regione come la Basilicata. I lucani (in Basilicata e fuori) si sentono protagonisti e partecipi della promozione della propria terra e, in questo modo, lo fanno dentro i confini comunicativi e strategici che tentiamo di mantenere noi.
Interpretiamo la rivoluzione dei social network in questo modo, provando a cogliere il meglio da tutti e sapendo che le idee creative possono uscire fuori a volte anche da utenti da cui non te lo aspetteresti.
Ma non è tutto qui ovviamente. Un importante pilastro della Smart Community Basilicata è sicuramente il mercato e gli operatori della filiera economica turistica. Riteniamo che comunicare in maniera coordinata aumenti ancor di più la costruzione di una reputazione generale e la percezione di un’identità turistica regionale. Con gli operatori siamo in costante contatto soprattutto sugli aspetti che riguardano la promozione della destinazione Basilicata, in particolare per l’online dove è fondamentale non dispendersi nell’oceano del web ma provare a mantenere dritto il timone della flotta. Lo facciamo in vari modi concreti ma due sono ormai le azioni strutturate nel tempo. Da un lato organizziamo da tre anni il Btwic (Basilicata Turistica, Web Innovazione e Creatività; dall’anno scorso la C è diventata CulturE in concomitanza con il trasferimento dell’evento a Matera, per ovvie ragioni di sostegno alla candidatura), un appuntamento in cui chiamiamo esperti di web marketing nazionali e non che incontrano il sistema turistico lucano. Dall’altro, portiamo con noi gli operatori turistici lucani a BTO e proviamo a farlo in altre occasioni simili. Ormai ci seguono in tanti perché hanno capito che essere in questi luoghi vuol dire avere una visione diversa della promozione turistica e crediamo che questa strategia stia davvero dando buoni risultati.
Come scegliete i temi che trattate?
Abbiamo una pianificazione strategica che ogni anno determina l’offerta turistica tematica e, di conseguenza, le azioni di marketing e le attività di comunicazione. Il prodotto turistico che viene offerto al potenziale viaggiatore rappresenta dunque i contenuti di partenza da trasformare in prodotto di comunicazione, in linea editoriale, in contenuti web e così via.
La differenziazione tematica dell’offerta turistica rimane ovviamente il canale di marketing diretto, in particolare l’offerta family e mare, l’outdoor e l’avventura, l’enogastronomia, il glamour, la cultura. Insomma, gli ambiti che producono maggiore prodotto interno lordo. In secondo luogo seguiamo il cosiddetto marketing “laterale”, ovvero particolari progetti o temi che si rivolgono dapprima a pubblici selezionati ma che servono a far scoprire al potenziale turista una Basilicata particolare e unica a cui ci si arriva per via traversa. E’ il caso della Basilicata Sacra, del progetto Visioni sonore, che raccoglie testimonianze, riti, proverbi e musica della tradizione popolare lucana.
Avete dei benchmark di riferimento? Come monitorate le vostre attività?
Poiché la Basilicata è una destinazione nuova nel panorama turistico nazionale e lo è conseguentemente anche nel web, i benchmark di riferimento vanno via via costituendosi e, pian piano che si afferma una identità riconosciuta, consolidandosi. Il benchmark, però, ce lo facciamo dettare anche dalla tradizione e dalla saggezza popolare; si dice “vai con quelli migliori di te e fanne le spese” e quindi cerchiamo di prendere a riferimento le performance di destinazioni maggiormente consolidare e con buoni risultati. Ovviamente non c’è competizione ma solo osservazione perché il vero valore di riferimento che riteniamo più utile siamo proprio noi stessi, considerando cioè i nostri cambiamenti in termini di trend di crescita.
Dunque gli strumenti classici di analisi (analitycs, insight etc) sono la base essenziale da cui non si può prescindere, a ciò vanno aggiunte varie forme di misurazione analitica che da occasionali devono divenire sempre più strutturate e sistematiche, al fine di avere un monitoraggio costante e mirato alle attività che principalmente risponde ad esigenze di posizionamento della Basilicata come destinazione turistica.
Ci racconti la giornata tipo del social media team della Basilicata?
Il nostro social team è così ridotto che la giornata tipo non ha inizio e fine, di prima mattina si controllano le conversazione sui social, se ci sono messaggi privati, si da il buongiorno con un sorriso e ci si muove su due canali, il piano editoriale base con immagini e testi per promuovere la Basilicata e poi attenzione e condivisione e di eventi, attività, novità, sorprese che in realtime abbiamo. L’attività di monitoraggio è praticamente costante nella giornata e il social team si occupa della comunicazione web a 360 gradi poiché esiste una diretta correlazione tra i social e la piattaforma web (sito e satelliti) che è rappresentata dai contenuti. Chi fa questo lavoro deve vivere in una “tridimensionalità” di conoscenze: territorio, offerta turistica e padronanza degli strumenti, sia in termini di tempistica che di tecnica. Solo così i contenuti possono distinguersi nell’oceano che oggi è il web.
Grazie Gianni!
Le interviste già pubblicate: Toscana, Liguria, Abruzzo, Marche, Puglia, Emilia Romagna, Italia, Veneto e Sicilia.
Se volete seguire l’andamento delle pagine Facebook del turismo regionale italiano non perdetevi la rubrica mensile che curo per lo Studio Giaccardi & Associati di Ravenna. Il report, da novembre 2013 è stato arricchito con l’analisi dalle performance di 20 pagine Facebook delle maggiori nazioni UE scelte per numero di presenze turistiche. Vi ricordo anche, come vedete nell’immagine a lato, che è in corso una campagna a sostegno della pagina Facebook dell’Italia che ha superato da poco quota 250mila like. #Ilikeitaly e voi? Avete messo il vostro like? La pagina Facebook di Italia.it va molto bene, con tassi di engagement veramente degni di nota. E, se funziona, è meglio per tutti!
Il prossimo mese intervista con un altro social media manager del turismo italiano, c’è qualcuno che si offre volontario?
Immagine di copertina PaxPixel (1)