Booking si astiene dall’imporre obblighi che vincolino le strutture ricettive ad offrire sulla piattaforma Booking un numero di stanze eguali o superiore – a prescindere dalla tipologia – rispetto a quelle offerte su qualsiasi OTA, o a quelle riservate alle stesse strutture ricettive (“Parità di Disponibilità”)
Proviamo a fare due ipotesi tenendo conto di questo passaggio che è più importante di quel che sembra:
Ipotesi 1 – Se metto disponibile una camera standard sul sito dell’hotel a 100 euro e una deluxe su Booking.com a 115 va tutto bene?
Ipotesi 2 – Se metto a zero camere la disponibilità su Booking.com e lascio una camera aperta sul sito dell’hotel va tutto bene?
Credo quindi che in effetti sia cambiato tutto, che la questione sia definitivamente risolta. Ovviamente entrambe le ipotesi hanno delle controindicazioni.
Controindicazione all’ipotesi 1: tutti gli alberghi tra 100 e 114 euro su Booking.com acquisiranno la prenotazione che io inesorabilmente perderò?
Controindicazione all’ipotesi 2: quanto costa perdere la visibilità su Booking.com e il relativo beneficio cosiddetto del billboard effect?
Sì, dire che non è cambiato niente non è vero, in particolare ritengo preziosa la riconquista del cliente abituale sul quale da sempre Booking.com ha voluto mettere le mani. Il problema infatti consiste nel fatto che Booking.com con Tripadvisor, le altre OTA e Google tutti insieme non stanno aiutando il mercato ma stanno innalzando una barriera sempre più alta che costringe gli albergatori a sopportare extracosti di iperintermediazione per difendersi da aziende che, all’inizio della storia, pagava per farsi aiutare (sono ormai tre anni che parlo insieme a pochi altri di questo problema che garantisce molti interessi alle web agency e non solo ai big player, spese di difesa che per giunta, se intermediate da operatori italiani, saranno sostenute dall’Art Bonus).
La sostanza è che sono cambiate diverse cose, in particolare è importante che Booking.com sia dovuta scendere a patti. Ma la battaglia è ancora dura e lunga, c’è da cambiare la strategia (ho provato a ipotizzarla nella prima parte di questo post). E’ il contratto di Booking.com combinato al sostanziale dominio sulla visibilità online a essere mortifero.
Ma c’è un grande problema da affrontare e risolvere prima di sperare che l’azione di Booking.com possa affievolirsi ed essere meno pesante per l’hotellerie italiana. C’è uno scoglio enorme da superare prima che le azioni delle associazioni di categoria possano avere effetti salutari sui bilanci degli hotel. Anche se fossero svolte copernicane, al momento, non servirebbero a nulla, è per questo che ritengo che, alla prova dei fatti, è come se nulla fosse cambiato. Ma non sono coloro che dicono che poco è cambiato a fare il gioco di chi adesso tiene il banco. La dimostrazione è la tabella verde con il quale terminava la prima puntata. Ma ne ho un’altra…
Ecco la dimostrazione, con la seconda tabella verde della serie. Il 30 sarò ad Arezzo a parlare di disintermediazione agli operatori della zona. Come sempre ho fatto finta di dover prenotare una notte nella bella città toscana – ormai gli albergatori di tutta Italia mi odiano – ma non ci posso fare niente, è più forte di me. Stamani ho chiamato i primi 10 hotel che erano disponibili e prenotabili con tre clic su Booking.com e lo sapete cosa è successo?
(N.B. senza usare l’opzione Genius che mi avrebbe fatto ottenere tariffe anche migliori su Booking)
” Ma lo sa che un lo so? C’ho un sacco di richieste di persone che vogliono arriva’ un giorno prima, le sistemo e la richiamo”
Peccato che non mi abbia chiesto il numero di telefono e quindi non ci siamo più sentiti.
Non so da che parte stanno quelli che sostengono che non è cambiato un bel niente, ma so benissimo chi è che garantisce vagonate di euro a Booking.com, ho ben chiaro il terreno sul quale intervenire e, siccome vorrei che le cose cambiassero davvero, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Per la cronaca hanno espresso parere negativo alla risoluzione di Agcom:
Federalberghi
Hotrect
Assohotel
Confindustria Alberghi
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