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Come dichiarato nei giorni scorsi anche da Assaeroporti, le compagnie aeree europee potrebbero affrontare sfide operative particolarmente difficili nel 2023.

Sulla scia del caos registrato dalle compagnie aeree europee, e dagli stessi scali, la scorsa estate, il gestore del traffico aereo europeo, Eurocontrol, nell’ultimo rapporto “Aviation Intelligence ,Unit Performance 2022 – Outlook 2023” appena pubblicato, ha sottolineato come le due maggiori sfide che l’ecosistema dell’aviazione dovrà affrontare anche nel 2023 saranno far corrispondere la capacità alla domanda e tenere sotto controllo i ritardi, soprattutto tenendo conto che voli e flussi torneranno a circa il 92% dei livelli pre-Covid.

Nello specifico, anche se fino al 2025 non è previsto si ritorni al 100% di capacità e flussi pre-pandemici, il ritorno della domanda dall’Asia, in primis dalla Cina, aggiungerà ulteriore pressione rispetto alla scorsa stagione, mentre lo spazio aereo russo resterà ancora chiuso e la carenza di personale si prospetta essere un problema sul lungo termine. A queste criticità tutt’altro che relative, si va ad aggiungere la recessione, europea, ma non solo.

Il rapporto – che include Turchia, Ucraina e Marocco – è inoltre ricco di dati e statistiche sulle compagnie aeree e sugli aeroporti europei. Le tre compagnie principali del vecchio continente sono state le seguenti:

  • Ryanair, ancora una volta prima compagnia per traffico, con una media di 2.536 voli al giorno, ovvero il 9% in più rispetto al 2019;
  • EasyJet, cha ha invece registrato 1.335 voli giornalieri, ovvero un calo del 20% rispetto al 2019;
  • Turkish Airlines, terza per voli giornalieri e il cui aeroporto principale a Istanbul ha superato Amsterdam, Francoforte (prima in classifica nel 2019), Londra Heathrow e Parigi Charles de Gaulle.

Vueling, il vettore low cost con sede a Barcellona di proprietà di International Airlines Group, è stato il più efficiente, per puntualità, gestione bagagli e numero di scioperi. Dato non da poco se si considera che, nonostante un 16% di voli in meno rispetto al 2019, tra giugno e agosto solo il 40% dei voli europei è arrivato in orario, mentre nel resto dell’anno il ritardo medio all’arrivo è stato di 17 minuti, un terzo in più rispetto a tre anni prima.

Il rapporto di Eurocontrol analizza anche le tendenze del traffico areo mettendo a confronto i paesi membri: la Grecia ha registrato più voli rispetto al 2019, così come Albania, Armenia e Bosnia-Erzegovina. Portogallo, Croazia, Turchia e Spagna hanno registrato cali minimi, tra 1 e 8 punti percentuale. Regno Unito e Germania, caratterizzati da forti flussi business, hanno perso rispettivamente 20% e 25% dei voli. L’Ucraina, per ovvi motivi, ha subito un calo dei voli del 90%.

E i singoli mercati domestici? Quello spagnolo è stato il più trafficato d’Europa, come già nel 2019, seguito a ruota da Francia, Italia, Regno Unito, Norvegia e Turchia.

Ma veniamo ai dati economici: secondo l’International Air Transport Association, la principale associazione internazionale delle aviolinee, le compagnie aeree hanno registrato a livello globale una perdita di 9,7 miliardi di dollari nel 2022, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 42,1 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Sempre stando a Eurocontrol, nel 2023 registreremo una crescita media del traffico aereo europeo del 108% rispetto al 2019, allineando le varie compagnie del vecchio continente ai risultati di Ryanair, che dal canto suo punta al +15% rispetto al 2022. Stime leggermente diverse per IATA invece, secondo cui la guerra tra Russia e Ucraina continuerà a perturbare il traffico, sia europeo che tra Europa e Asia-Pacifico, portando la domanda a raggiungere l’82,7% dei livelli del 2019 e la capacità il 90,0%.
Dal punto di vista economico, nel 2023 i vettori prevedono di guadagnare globalmente 4,7 miliardi di dollari a fronte di 779 miliardi di dollari di ricavi (522 miliardi sono da attribuire al trasporto passeggeri, 149,4 miliardi al cargo e 107,6 miliardi alle entrate accessorie), con 4,2 miliardi di passeggeri previsti (nel 2019 se ne sono registrati 4,5 miliardi).

Contrariamente alle speranze di molti, le tariffe saliranno a causa dei costi, soprattutto in Europa. Secondo la Chief Economist IATA, Marie Owens Thomsen, il costo del petrolio resterà infatti alto anche nel 2023, con il barile dato intorno ai 111,9 dollari, andando così a rappresentare il 30% delle spese operative delle compagnie aeree, a cui in Europa vanno ad aggiungersi anche i costi per la decarbonizzazione, di cui avevamo parlato in un articolo dedicato, e l’aumento delle spese aeroportuali e dei gestori del traffico aereo.

Lo stato di salute dell’aviazione nel resto del mondo

La disamina delle performance globali vede il Nord America come unico mercato già tornato alla redditività del 2019, grazie all’ampio mercato interno statunitense e alla riapertura dei mercati internazionali. L’utile netto nel 2022 è stato di circa 8,8 miliardi di dollari, con una domanda al 95% dei livelli pre-pandemici e una capacità del 99,5%.

Il settore Asia-Pacifico, con rigide e durature restrizioni ai viaggi e una diffusione non uniforme dei vaccini, è in ritardo sulla ripresa: le perdite nette registrate nel 2022 si aggirano sui 9 miliardi di dollari, con una domanda al 74% dei livelli pre-crisi e una capacità al 80,5%.

I volumi di traffico in America Latina hanno già registrato una netta ripresa nel 2021, ma a causa della profonda crisi economica dei singoli stati, le prospettive finanziarie delle compagnie aeree locali restano particolarmente labili. Grazie alle distanze tra città, la domanda ha comunque raggiunto il 94% dei livelli del 2019 e una capacità del 93,5%.

In Medio Oriente, le perdite nette sono scese a 2 miliardi di dollari a fine 2022, rispetto ai 4,7 miliardi di dollari del 2021, con una domanda al 79,5% dei livelli pre-pandemici e una capacità all’80,1%.

In Africa la domanda ha invece raggiunto il 72% dei livelli del 2019, con una capacità allo 74,9%.

Come sarà il 2023 per le compagnie aeree europee?

© Eurocontrol – Europe’s current air traffic situation

P.S. Se siete appassionati dell’argomento come me, vi consiglio gli aggiornamenti e le statistiche del NOP Network e la dashbord di Eurocontrol, con l’analisi del traffico aereo in tempo reale.
Per un’analisi in ottica marketing e gestione territoriale, ma anche alberghiera, vi consiglio la sezione ricerche e prenotazioni di voli di Data Appeal Studio, calata sulla vostra destinazione.

Silvia Moggia

Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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