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Blockchain e turismo quali possibili sviluppi? Una chiacchierata com Mirko Lalli founder e CEO di Travel Appeal e Director of Masterlab in Travel Innovation Strategy presso H-FARM

Tra euforia da criptovalute e curiosità in merito alla tecnologia che sta alla base della blockchain. Tra meccanismi difficili da comprendere e possibilità di sviluppi interessanti in materia turistica, cercare di comprendere almeno le basi del fenomeno del momento è doveroso. Di queste cose ne ho prima scherzato e poi parlato con Mirko che, anche se sostiene di non essere un esperto, ha il merito di essere la persona che si è impegnata di più nel cercare di spiegarmi questi meccanismi, e già per questo meriterebbe una quota di stima ad honorem.

Da quanto ho capito, le applicazioni della blockchain sono infinite, interessanti e potrebbero risolvere un’infinità di problematiche nel settore del travel e anche in quello dell’hotellerie, quest’ultimo ambito di maggiore interesse per Officina Turistica.

Robi: Teniamo buono l’ormai caro a tanti Bitcoin e le altre criptovalute che potrebbero diventare nuove monete di scambio, diamo per scontato che alberghi di un determinato livello o in determinate zone molto frequentate ritengano opportuno offrire agli ospiti la possibilità di pagare in Bitcoin. È sempre successo che negli hotel si effettuassero operazioni di cambio valuta o incassi con traveler cheque. Ma un piccolo albergo indipendente come potrà beneficiare della blockchain?

Mirko: Premetto che NON sono un esperto di blockchain. Sono solo curioso e sto studiando perché penso che possano esserci sviluppi eccezionali.

Questa tecnologia sta muovendo i primissimi passi, e gli stessi dubbi, ti ricorderai, c’erano anche relativamente ad internet nel 1997. “Ma davvero sarà utile per il turismo?” Non era una domanda così remota…

La blockchain e le cryptovalute potrebbero essere la prossima rivoluzione, ma la tecnologia è ancora da perfezionare e sono tutte da immaginare le applicazioni.

Esistono già veri e propri POS o ATM che permetteranno di cambiare le cryptovalute più diffuse in Euro o Dollari, e stanno arrivando le carte di credito collegate a conti in bitcoin (o altre valute) che cambiano automaticamente nella valuta corrente dell’hotel. Come al solito una tecnologia diventa utile e utilizzata quando sparisce la complessità e imbocca un percorso di democratizzazione (anche dal punto di vista dei costi).

La prima cosa che mi viene in mente per tutti gli hotel è che potranno beneficiare, attraverso i meccanismi impliciti degli Smartcontract di una tutela maggiore in caso di no-show o cancellazioni. Perché oggi con la sola carta di credito a garanzia non è che si è tutelati al 100%… anzi!

Se io quando prenoto sottoscrivo automaticamente uno smartcontract con tutte le clausole nessuna delle due parti potrà arbitrariamente cambiare nulla, perché tutte le clausole sono comprese e vincolanti alla transazione stessa. Ad esempio: prenoto questa camera, per 0,2ETH a notte, cancellazione gratuita fino a 4 giorni prima, poi il costo della prima notte verrà addebitato. Al check-in verrà addebitato il residuo. Ecc. Tutto automatico e non revocabile.

Oppure un meccanismo last-minute di rimessa in vendita automatica delle camere dopo il periodo di cancellazione, anche peer-to-peer…

È solo questione di tempo che i principali Booking engine non inizino a pensare a questa opportunità….

(e magari anche le OTA, tranne quelle che hanno come posizionamento magari proprio il “cancella quando vuoi”…)

Mi viene in mente che esistono già progetti (tipo “Civic”) legati alla gestione certa dell’identità che potrebbero semplificare tutti i processi di riconoscimento degli ospiti.

Robi: Ammesso che un grande tour operator o una grande banca operino grazie alla blockchain creando criptovalute dedicate e implementando servizi connessi alla loro operatività e alla loro sicurezza, non pensi che questa infrastruttura informatica e tecnologica non finisca per allungare la filiera del turismo e non ad accorciarla?

Mirko: Non credo. Basta pensare al cambio valute tra i vari paesi del mondo. Avere un hub basato su una cryptovaluta (non Bitcoin che è troppo lenta e obsoleta per questa cosa) abbatterebbe i tempi morti, oltre a tutte le commissioni e i rischi legati al cambio valuta tradizionale, cioè miliardi di dollari ogni anno!

Senza considerare che chiunque potrebbe usare questa valuta smaterializzata e digitale istantaneamente, cambiando altre criptovalute e anche le valute tradizionali utilizzando un servizio online o sul proprio smartphone, senza bisogno di andare fisicamente in banca.

Anche qui gli Smart Contract potrebbero diventare lo strumento automatico di regolazione.

Hai visto cosa fa AXA? https://goo.gl/P1rv4X

Robi: Immaginiamo un mondo migliore nel quale una decina di piccoli albergatori indipendenti, magari di una stessa destinazione, si mettessero insieme nell’intento di migliorare i loro servizi, abbassare i costi di produzione aumentando l’efficienza aziendale, come potrebbero avvalersi della blockchain?

Mirko: Anche se Blockchain nasce proprio per restituire il potere ai piccoli è ancora probabilmente tutto troppo complesso perché pochi soggetti locali possano trarne beneficio se non iniziando ad accettare pagamenti. Ma le cose stanno cambiando velocemente, ed è veramente questione di tempo. In questo articolo ci sono un po’ di applicazioni interessanti: https://goo.gl/DpYUng
Immagino ad esempio applicazioni legate alla reputazione reciproca, non solo dell’hotel, ma anche dell’ospite. Operazione più semplice se anche l’identità degli ospiti è nella blockchain.
Ovviamente potrei anche immaginare applicazioni immediate legate ad attività non esattamente legali… di fatto le cryptovalute oggi sono come il contante.

Robi: Ho notato che secondo Phocuswright una serie di problematiche dell’indistria turistica potrebbero venire meno. Quelle connesse alle doppie prenotazioni, alla trasparenza, alle frodi, ai pagamenti, alla fedeltà. Ma sono proprio così delinquenti i turisti di oggi?

Mirko: Delinquenti è una parola grossa. Ma su scala mondiale le frodi di ogni tipo sono davvero un problema enorme.

Avere transazioni e identità certa di fatto riduce il rischio a livelli minimi.

Robi: Un albergatore tecnologico, innovativo e aperto al futuro, oltre a rendere possibile il pagamento con criptovalute e magari investire in Ethereum quali benefici potrebbe avere domani mattina e cosa dovrebbe fare per aprirsi alla blockchain?

Mirko: Mi hai già fatto questa domanda! 😅

Robi: voglio i dettagli!😅

Mirko: Prendi qualche ETH, e magari qualche Ripple, al prossimo rimbalzo e tieni sotto controllo le ICO più interessanti, ad esempio ti avrei consigliato di partecipare alla ICO di LockChain.co

Se vuoi benefici domani mattina puoi sempre iniziare a speculare, è un rischio, ma le oscillazioni sono importanti e puoi guadagnare molto anche nel breve.

Robi: Internet fu l’ultima grande invenzione che cambiò il mondo del travel, un’altra fu il trolley, se non sbaglio, poco prima. Sull’utilità del secondo non ci sono dubbi, sulla capacità dell’internet di accorciare la filiera e abbattere i costi di distribuzione dei prodotti turistici come si sbandierò all’inizio abbiamo dovuto ricrederci e milioni di euro e dollari se ne vanno in costi di distribuzione e intermediazione. La blockchain sarà un trolley per tutti o un’ulteriore barriera tra viaggiatori, turisti e albergatori?

Mirko: La blockchain nasce come strumento di disintermediazione per definizione. Disintermediazione dalle banche, dai governi, dagli intermediari, in tutti i settori.

La blockchain non è il trolley, la blockchain sono le ruote del trolley, la nuova infrastruttura cioè che dovrebbe far funzionare tutto più velocemente, con maggiore sicurezza e semplicità.

Consiglio a tutti di leggere “The Blockchain Economy: A beginner’s guide to institutional cryptoeconomics”  https://goo.gl/caoF1J

Dopo questa chiacchierata con Mirko chiudo con qualche informazione in più e la speranza che veramente si possa creare, grazie a questa tecnologia, un mondo più disintermediato, economico e veloce.

Sia io che Mirko precisiamo che le indicazioni e le ipotesi di investimento di cui abbiamo parlato in questo post sono solo degli esempi, non rappresentano indicazioni o sollecitazione all’acquisto o alla vendita. Prima di operare in criptovalute consigliatevi con persone di vostra fiducia.

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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