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Gli hotel italiani cresceranno, nonostante qualche freno, meglio degli altri comparti e continueranno a rappresentare la fetta più grande del travel online italiano.

Iniziamo l’anno dalle buone notizie. Nel 2017 il totale delle prenotazioni alberghiere in Italia arriverà a 13,6 miliardi di euro. Di questi il 37% è passato online: 1,3 miliardi se lo sono accaparrati gli hotel con i loro siti di prenotazione; i restanti 3,7 miliardi se lo sono accaparrato le OTA. Se vogliamo guardare al futuro, nel 2018 il totale delle prenotazioni passerà da 13,6 a 14,1 miliardi. Di questi il 38% (+1%) passerà online: 1,5 miliardi se lo prenderanno direttamente gli hotel (+12%) e 3,9 se li prenderanno le OTA (+5%).

Nel 2021 le prenotazioni alberghiere saliranno a 15,4 miliardi di euro, il 42% passerà online e 2,2 miliardi saranno disintermediati, 4,3 arriveranno attraverso le OTA.

Secondo Phocuswright, il mercato italiano vedrà rallentare l’efficacia dell’azione intermediaria delle OTA grazie all’approvazione del Ddl concorrenza approvato nell’agosto scorso vietando le clausole di “parità” in diversi settori, compreso il mercato degli alloggi. Restano però sempre secondo la società di analisi americana, due fattori chiave che freneranno in maniera importante la performance del comparto. La prima è che Il mercato alberghiero italiano rimane molto frammentato e le catene rappresentano meno dell’11% delle entrate. Con una media di 37 camere, la maggior parte degli hotel italiani sono a conduzione familiare e di piccole dimensioni secondo gli standard internazionali.

Il secondo motivo per cui nel 2018 gli hotel vedranno appesantirsi la loro corsa sta nella rapida e non regolata crescita di Airbnb nel mercato degli alloggi italiani. L’Italia è diventata uno dei più grandi mercati globali con oltre 83.000 host e 3,6 milioni di ospiti.

Gli alberghi continueranno a rappresentare la fetta più grande del mercato nazionale, l’hotellerie continuerà a rappresentare all’incirca il 50% di tutto il business relativo ai viaggi online italiani.

Si prevede che le prenotazioni lorde online aumenteranno il doppio rispetto al mercato alberghiero globale, raggiungendo i 5 miliardi di euro nel 2017 per arrivare ai 6,5 del 2021 (di questi almeno un miliardo verrà transato su dispositivi mobili).

Sempre secondo Phocuswright saranno i nord americani e gli asiatici gli ospiti che sosterranno maggiormente il mercato alberghiero italiano.

Il numero di hotel in Italia è in calo del 21% dal 1980 a 33.000 nel 2016, l’Italia rimane uno dei più grandi mercati alberghieri d’Europa in virtù del numero di posti letto disponibili. Secondo Eurostat, l’Italia ha avuto oltre 4,9 milioni di posti letto disponibili nel 2016, seconda solo alla Francia (5,1 milioni).

Ci sono scuole di pensiero e fior di professionisti che, in ogni occasione, non perdono l’opportunità di criticare albergatori e alberghieri per la loro impreparazione e per la loro lentezza nel reagire alle nuove tendenze nel settore dell’ospitalità. Ebbene da questi dati si evince che, malgrado l’esplosione di Airbnb, nonostante il dover combattere la concorrenza internazionale agevolata da normative più leggere e chiare, il mondo dell’hotellerie italiana non solo riguadagnerà posizioni nel mercato online ma, nel frattempo, “per soddisfare i turisti più esigenti, in arrivo dal Nord America e dall’Asia, il mercato alberghiero italiano si sta spostando dalle proprietà basate su budget economici agli hotel più esclusivi. Migliaia di hotel con una e due stelle hanno chiuso l’anno scorso, mentre il numero di hotel a quattro e cinque stelle è più che raddoppiato“.

Insomma, un po’ acciaccati ma “col cuore che batte più forte”, gli albergatori sono ancora qua…

“Eh già, sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua, ci vuole abilità. Eh già, il freddo quando arriva poi va via, il tempo di inventarsi un’altra diavoleria. Eh già sembrava la fine del mondo, ma sono qua”.

La 13a edizione della ricerca “Italian Online Travel Overview” è in vendita sul sito di Phocuswright

Immagine Pixabay (1)

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

2 Comments

  • Stefano Pediconi ha detto:

    Buongiorno, Robi, buon anno!
    Airbnb prenderà il sopravvento solo se gli hotel glielo permetteranno, dimostrandosi inadeguati alle esigenze degli ospiti…il che non avverrà se, come ci auspichiamo, l’hotellerie italiana continuerà a restare al passo con i tempi, mettendo l’ospite al centro e preoccupandosi di riqualificare la propria offerta (e le proprie strutture).
    E quando il cuore, la passione e le idee per l’hotel sono grandi, per l’albergatore italiano non c’è concorrenza che tenga!

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