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Nella ricerca dell’osservatorio innovazione digitale nel turismo (probabilmente) vi siete persi tre spunti

L’ultima edizione della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo contiene alcuni dati molto interessanti. In alcuni casi si tratta di quelli che testaste specialistiche e osservatori vari non hanno riportato con l’adeguata enfasi. In altri, si tratta di dati che noi abbiamo interpretato in modo differente dal mainstream. Li abbiamo sintetizzati in tre spunti.

UNO. Le transazioni effettuate su canali digitali aumentano, ma la quota del transato tradizionale resta un solido e robusto 76%. Non solo, la crescita della quota delle transazioni digitali nel 2018 si arresta. Da quanto apprendiamo nell’infografica presente nel sito dell’Osservatorio,  i 58,3 miliardi di EUR del transato (stimato) totale in Italia si riferisce per il 37% alla spesa dei turisti stranieri in Italia, il 38% degli italiani in Italia e per il 25% degli italiani che acquistano in Italia per viaggi all’estero.

DUE. I media e gli osservatori specializzati hanno messo in evidenza il dato che le esperienze assorbono dal 18% (per le vacanze di almeno 4 notti) al 31% (per le vacanze fino a 3 notti) del budget. Non lo troviamo un dato così sconvolgente, anzi piuttosto basso visto che nel paniere esperienze rientrano (nella definizione della ricerca) lo shopping e i ristoranti. Il dato più interessante, ci sembra, essere la conferma del business as usual: a destinazione, in prevalenza si mangia e si fa shopping. A proposito, il 27% che non mangia nei ristoranti, cosa fa? Cucina? Prepara i panini? Va al bar?

TRE. Il contributo del turismo ad altri settori dell’economia italiana (commercio e agroalimentare) è evidente. Commercianti (nelle destinazioni) e brand (made in Italy) potrebbero (forse) osare di più nel facilitare acquisti a destinazione (il purchased in Italy tanto caro al nostro amico Arturo Aletti) e al ritorno a casa. Domanda: quante imprese sfruttano i canali digitali per relazioni post viaggio?

Immagine MaxPixel (1)

Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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